IL SITO DI CLAUDIO TONELLI
Estate speciale
Finalmente il week-end è arrivato.
Me lo voglio proprio godere. Voglio gioire dal primo minuto fino al secondo prima di riprendere la routine lavorativa.
Ho ancora addosso le fatiche di oltre due anni di sofferenza psicologica e fisica. E anche se ogni tanto lo spettro del dolore si materializza, le sue proiezioni negative diminuiscono giorno dopo giorno, secondo dopo secondo. Mi rimane solo il rammarico di aver accettato per troppo tempo i condizionamenti e i suprusi che, nascosti sotto il velo dell'amore, mi stavano chiudendo in un vicolo cieco senza via d'uscita. I miei occhi erano bendati e si rifiutavano di credere che tutto quello che avevamo costruito assieme era destinato solo alla soddisfazione dell'ego di una sola persona. E che non sono io.
Mi ricordo di quando ero piccola che amavo passeggiare lungo le rive del fiume vicino a casa mia.
Allora farò così.
Preparo velocemente la borsa, un asciugamano da mare, un buon libro, una bottiglietta d'acqua. Sono pronta per inebriarmi del dolce suono del passato che percorrerà il mio corpo e che mi farà sentire un'entità unica con la natura.
Dal finestrino dell'auto scorgo, tra i rami degli alberi che costeggiano la strada, il corso d'acqua che da timido e timoroso, si fa forza tra i sassi, le discese e le salite, di prendere vigore e di rendersi protagonista della mia esistenza.
Parcheggio e mi avvio verso il mio amico fiume. Sono un po' emozionata. E' da molto tempo che non lo vado a trovare e non vorrei che fosse adirato con me. Lo ricordo solo quando voglio dimenticare cose tristi. Mi rivolgo a lui solo quando ho bisogno di aiuto.
Un ultimo sforzo e ci sono quasi. Mi abbasso per evitare che un ramo si impigli nei miei capelli, con passo incerto evito i sassi rotondeggianti, levigati dal vento e dalle acque. Mi avvicino, mi chino e con le dita lo accarezzo. Un fremito mi percorre tutto il corpo e la freschezza che mi trasmette con il contatto rinvigorisce la mia felicità di essere li in quel momento.
Lo guardo con simpatia e con gratitudine. Non è adirato con me, è anche lui contento che io mi trovi li, con lui, in quel momento. Mi dice che è sempre lieto di poter far qualcosa per me e anche se passassero cent'anni prima che io ritornassi a trovarlo, lui mi aiuterebbe ugualmente. Mi sento già molto più tranquilla.
Mi siedo e apro il mio libro. Ma prima di cominciare a fantasticare, ripenso all'inizio di questa estate. Mi chiedo il significato di tante coincidenze. Mi domando il perchè del risveglio della gente verso di me. Con quanto calore vengo accolta dai miei colleghi e dai miei amici. Il perché di un incontro particolare con un saltimbanco malinconico che ha cercato e che cerca di farmi uscire dal tunnel senza-uscita. Rifletto su come vedo ora le cose, su tutti quei particolari che avevo celato nel profondo del mio animo e che adesso rispuntano, come da un lungo letargo, pronti a farmi essere ciò che io sono realmente.
Io mi sento viva. Finalmente esisto anch'io, per me stessa, per gli altri e per la mia famiglia. Non sono più alla catena, non più. Sono libera.
Alzo gli occhi verso l'azzurro del cielo e sorrido.
E' proprio un'estate speciale.
Non consentire
OK
Questo sito web non fa uso di cookies ma potrebbero essere usati dai collegamenti esterni.